10/04/2015Newsletter Aprile 2015



ARTICOLI MARZO 2015

Istat, cala solo il lavoro delle donne e la disoccupazione risale al 12,7%

Torna a scendere l’occupazione a febbraio, ma la frenata è dovuta esclusivamente alla diminuzione del lavoro delle donne. L’Istat sottolinea che gli occupati di sesso maschile sono «sostanzialmente stabili» mentre quelli di sesso femminile diminuiscono in un mese di 42 mila unità (44 mila il dato complessivo).
su Corriere della sera del 31 marzo 2015


Giovani anziani, gli over 65 che non si sentono vecchi
Entro il 2030 la popolazione italiana conterà 3,5 milioni di individui in più sopra la soglia dei 65 anni. Non semplici anziani, ma “giovani anziani”, quelli tra i 65 e i 74 anni, come li chiama la ricerca “Non mi ritiro” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che da tempo studia il fenomeno dell’active aging (invecchiamento attivo). 
di Lidia Baratta su Linkiesta del 31 marzo 2015


Disuguaglianza e università, quale rapporto?
Uno dei meccanismi più importanti che riproducono le disuguaglianze è l’istruzione, e in particolare l’accesso all’istruzione universitaria come opportunità di mobilità sociale. Le scelte di istruzione hanno dirette conseguenze sul futuro status occupazionale degli individui, sul loro prestigio sociale e sulle loro opportunità di guadagno.  
di Ilaria Celentano su Sbilanciamoci.info del 31 marzo 2015


Volete più figli? Fate lavorare a casa i papà
I servizi per l’infanzia sono sicuramente il pilastro più importante delle politiche per la famiglia, ma il secondo pilastro su cui poggia la fecondità sono i congedi di paternità come strumento di base per promuovere una maggiore distribuzione tra genitori del lavoro di cura.   
di Dorota Szelewa su Linkiesta del 28 marzo 2015


Risparmio ed economia reale: meno del 10% della ricchezza finanziaria investito in Italia
Secondo il luogo comune in Italia gli investimenti nella crescita e nello sviluppo soffrono perché non ci sono i soldi. Non è vero: in Italia le famiglie vantano 3.848 miliardi di euro di ricchezza finanziaria, l’industria del risparmio gestito ha 1.675 miliardi di euro da impiegare sui mercati, le assicurazioni hanno 541 miliardi di investimenti finanziari e i fondi pensione hanno 26 miliardi. In un Paese che vanta questi numeri, non si può dire che la ricchezza non ci sia. Il problema è che è mal distribuita e, soprattutto, male investita.
su Il Sole24ore del 25 marzo 2015 


La crisi del benessere
Il sistema economico non produce tutta la felicità e il benessere che vorremmo. L’Italia ha fatto importanti passi avanti in questa direzione costruendo con un processo partecipato dal basso il sistema di indicatori del Bes. Ma il problema non è solo quello di costruire statistiche quanto quello di utilizzarle nelle scelte politico-economiche.
di Leonardo Becchetti e Mauro Gallegati su Sbilanciamoci.info del 25 marzo 2015


Così le quote rosa fanno lievitare tutta l’economia
La tesi della “economia al femminile” sul rapporto donne e Pil è chiarissima: più donne, più crescita, più benessere. Un mercato più aperto al lavoro femminile può far fare al Pil il balzo in avanti di cui ha bisogno.
di Cluadia Galimberti su Il Sole24ore del 22 marzo 2015


Allarme Fmi: "crescita delle disuguaglianze dove il sindacato è più debole"
Uno studio realizzato dal Fondo monetario internazionale ribadisce l’importanza di un forte potere contrattuale dei lavoratori per mantenere equilibri economici più sostenibili.
su Repubblica del 21 marzo 2015


Il reddito di cittadinanza come argine alla povertà e alle mafie. Parte la petizione
Eliminare la condizione di ricattabilità legata all’assenza di lavoro con cui si trovano a dover fare i conti le persone in cerca di un’occupazione, le famiglie indigenti, i precari e i tanti migranti che arrivano in Italia. Uno strumento che permetta a chi ha bisogno di poter costruire il proprio futuro senza dover cedere a compromessi ingiusti per vivere. 
su Redattore Sociale del 21 marzo 2015


Accudire i figli non vuol dire perdere l’autorevolezza
La lenta avanzata dei padri accudenti è un fenomeno da incoraggiare senza ambivalenze. Si tratta di pari opportunità tra padri e madri in entrambe le direzioni.
di Chiara Saraceno su La Repubblica del 9 marzo 2015


Gli standard europei che la nostra scuola non sa raggiungere
In un mondo globalizzato, in cui i ragazzi che escono dalla scuola si confrontano con i loro coetanei di tutto il mondo, l’accesso a pari opportunità è essenziale. Nel confronto internazionale, il sistema italiano presenta due gravi svantaggi: la durata del ciclo scolastico e il modo in cui il ciclo scolastico viene organizzato nel corso dell’anno.
di Lorenzo Bini Smaghi su Corriere della sera del 9 marzo 2015


Un ponte tra generazioni per il lavoro
Scordatevi l’immagine degli anziani dediti alla vita ritirata, al meritato riposo o alla custodia dei nipotini. L’ultima indagine Istat lo ha fotografato chiaramente: nel 2014, in Italia, si sono persi 148mila posti di lavoro tra i giovani tra i 15 e i 34 anni mentre la fetta di occupati con almeno 50 anni si è fatta più nutrita. Non è un Paese per giovani, l’Italia.
di Davide Becca su Corriere della sera del 6 marzo 2015


Gli effetti delle manovre nel biennio 2014/2015: una valutazione territoriale
Istat, stime di Contabilità Regionale 2013: il paese è ancora fortemente spaccato al suo interno. Il Pil per abitante del Mezzogiorno è risultato pari ad appena il 55% di quello del Centro-Nord.  
di Stefano Prezioso su NelMerito del 6 marzo 2015


Una persona su due ha un periodo di scarsa salute mentale sul lavoro
Le persone affette da disordini mentali di bassa o moderata gravità come ansia o depressione hanno il doppio delle possibilità di restare disoccupate rispetto a chi gode di buona salute psichica.
su Redattore Sociale del 4 marzo 2015


Risparmi record per le famiglie italiane, ma lo standard di benessere è ancora lontano
Per ottenere standard di benessere è necessario avere capacità di reddito e risorse economiche che permettano di sostenere i consumi domestici. C’è un problema di contrazione dei redditi ma i risparmi dei residenti italiani dal 2007 al 2013 sono passati dai 975 miliardi di euro del 2007 a una massa finanziaria di 1.209 miliardi nel marzo 2014. Il problema sembra dunque essere  una cattiva distribuzione delle risorse economiche. 
di Manuela Vento su Il Sole24ore del 2 marzo 2015


EVENTI

Irvapp, Fondazione Bruno Kessler
Valentino Larcinese

The Political Impact of the Internet on US Presidential Elections
Trento, 16 aprile, 17.00

Fondazione Ermanno Gorrieri
Lettura annuale 2015 - Fabrizio Barca

Disuguaglianze territoriali e bisogno sociale. La sfida delle Aree Interne
Modena, 27 maggio 2015 - ore 18:00

ESPAnet - Italia

Welfare in Italia e welfare globale: esperienze e modelli di sviluppo a confronto
Fisciano (SA), 17-19 settembre 2015

IN LIBRERIA

Chiara Saraceno

Il lavoro non basta, La povertà in Europa negli anni della crisi
Ed. Feltrinelli, 2015

Ugo Carlone

Per il welfare. Materiali e contributi sulle politiche sociali
Ed. Morlacchi, 2015

Vito Tanzi

Dal miracolo economico al declino? Una diagnosi intima
Ed. Jorge Pinto Books, 2015

Giuseppe Costa et. al.

L’equità nella salute in Italia. Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità
Ed. Franco Angeli, 2015

Progetto realizzato da

Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali

Con il contributo di

Fondazione Cassa di Risparmio di Modena